Breve storia della nascita dell’Homo Sapiens

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Prima o poi sarebbe successo. Ci siamo trattenuti fino a quando abbiamo potuto ma poi sapevamo che sarebbe successo. C’é un argomento di cui siamo stati sempre titubanti nel parlare, per sua natura ostico. Ci riferiamo alla diffusione sulla terra dell’Homo Sapiens.
Gli studi fatti dagli antropologi hanno sempre stimolato la nostra curiosità. Le conclusioni ai quali sono giunti, invece, hanno spesso provocato in noi qualche dubbio su come consciamente avessero omesso qualcosa. Quel qualcosa che manca é forse la cruda verità della natura predatrice che vive in ognuno di noi.
Cominciamo dall’inizio ma proprio l’inizio.
Secondo la maggior parte degli studiosi 300mila anni fa la specie di ominide che era sopravvissuta in numero sufficiente tra tutte le avversità climatiche era l’Homo di Neandertal: basso, rozzo, naso grosso, leggermente incurvato nelle spalle, particolarmente resistente e forte. Quell’uomo, se così possiamo chiamarlo, usava il fuoco ma non sapeva accenderlo e in tutto il periodo della sua esistenza, 250mila anni, gli unici oggetti che é riuscito a creare sono state delle asce di selce con le quali si procurava da mangiare. Non sapeva coltivare, viveva in piccoli gruppi organizzati in Clan ed era nomade, si spostava da una parte all’altra in cerca di cibo e climi più miti. La lunga esistenza dell’Homo di Neandertal é stata una vera e propria avventura fatta da uomini che con pochi mezzi sono riusciti a vivere, sopravvivere, a modo loro evolversi. Se si escludono poco oggetti, di loro non ci sono particolari tracce se non le loro ossa fossilizzate; altro che ecologisti, altro che ambientalisti.
150mila anni fa accadde qualcosa che segno l’inizio della scomparsa di questo ominide: nel centro del continente africano una nuova specie di ominide iniziò la sua inarrestabile crescita ed invasione del pianeta. Aveva origini comuni ai Neandertal ma contrariamente a quanto si pensi non discendeva da essi. Questo ominide in pochi millenni riuscì a mettere a frutto tutte le sue capacità: imparò ad accendere il fuoco, si organizzava in tribù, seppelliva i propri morti, cacciava selvaggina, iniziò anche ad allevare animali ma soprattutto sapeva che, aspettando, i semi sarebbero diventati piante e con queste poteva nutrirsi. Prima nomade, poi stanziale, si estese dal continente africano, a quello asiatico, aumentando sempre di più in numero e perché no, in forze. I nostri Neandertal continuavano a vivere in piccoli gruppi, spostandosi da un posto all’altro: dal nord Europa, alla Germania, poi alla Spagna fino ad arrivare allo stretto di Gibilterra. Qui la nostra storia finisce, qui sono state trovate le ultime tracce dei Neandertal: l’ultimo fuoco, l’ultimo pasto, l’ultimo teschio.
Tutti i testi riportano questi eventi con sfumature più o mene diverse, con riferimenti e date più o meno simili ma la sostanza é più o meno questa: l’uomo di Neandertal é nato in Asia, ha vissuto per 250mila anni, e senza quasi salutare, é andato via, estinto.
Molti testi ipotizzano le cause dell’estinzione dei Neandertal: mutamenti climatici, scarsità di cibo e così via. Alcuni, timidamente si spingono oltre, oltre ciò che possa essere dimostrato, oltre ciò che possa essere condiviso dal mondo accademico. Quando si parla tra cattedratici, infatti, le tesi vanno dimostrate. Darwin, teorizzando il processo dell’evoluzione, anche se non va per il sottile, gira a largo, parla di uccelli, insetti, piante, e ci dice che se in un luogo convivono due specie simili una, prima o poi, prevale sull’altra provocandone l’estinzione. La specie più forte, quella che riesce ad adattarsi all’ambiente circostante sopravvive, si evolve, l’altra si estingue. È la legge della natura, è la legge della sopravvivenza, é la legge dell’evoluzione. Di fronte a questo gli studiosi si fermano, si bloccano, prendono per data la fatalità, girano pagina e vanno al capitolo successivo: “Nascita e sviluppo dell’Homo Sapiens”. Possiamo noi accontentarci? Possiamo noi dare tutto per scontato? Tutto per già detto? Certo che no!
Quando i Sapiens iniziarono il loro cammino, i Neandertal si erano stabilizzati tra il Belgio e la Francia. 150mila anni fa, in pochi millenni, dall’Africa i Sapiens non si erano spostati in Asia ma si erano estesi in Asia e in Europa. Dal nord Africa all’Europa il passaggio fu breve fino a giungere in Germania. I Neandertal si spostarono nel frattempo in Spagna. Una volta attraversata la Francia dai Sapiens, una catena montuosa divideva le due specie: i Pirenei. Da li il passo fu breve. Si incontrarono? Prove non ce ne sono, solo ipotesi. Come le nostre. Si sa solo che l’ultimo posto che abitarono i Neandertal fu anche l’ultimo posto da occupare sulla terra dai Sapiens. Coincidenza? Crediamo di no. Secondo alcuni studiosi la sostanziale differenza fra le due specie è che i Sapiens erano dotati di una capacità sconosciuta ai Neandertal: l’immaginazione. Sfruttando questa capacità erano riusciti a capire che per attraversare un deserto bisognasse avere sufficiente scorte di acqua come sufficiente era portarsi dei semi di una pianta per coltivarla in posti in cui potesse mancare. La struttura delle tribù garantiva l’ordine, evitando scontri tra individui facinorosi. I ruoli nel sistema sociale erano prestabiliti dalla tradizione. La specializzazione del lavoro, anche se rudimentale, esisteva e veniva tramandata alle generazioni successive. All’occorrenza, tutta la tribù poteva contare sui suoi membri per difendersi o eventualmente per attaccare altre tribù; tipico dei Sapiens.
La struttura sociale dei Neandertal era diversa. Il clan non ha tradizioni, non ha totem, non ha tabù, si eseguono gli ordini del capo che viene eletto tra i più forti, anzi il più forte è il capo, gli altri si aggregano, se hanno l’occasione lo sostituiscono senza guardare all’etichetta o il cerimoniale: un colpo nel sonno non é un atto di codardia ma l’occasione giusta.
Si sono incontrate le due specie? Noi crediamo di si. Cosa sia successo possiamo solo immaginarlo, del resto siamo anche noi Sapiens. Abbiamo, però scelto di fornire due versioni lasciando la scelta tra quale possa essere la più attendibile.
Prima versione.
Mentre una piccola comunità di Sapiens andava in esplorazione per insediare una nuova colonia, sono stati aggrediti in un imboscata da un numeroso gruppo di Neandertal. Più bassi ma più resistenti oltre che più forti, i Neandertal hanno avuto la meglio, uccidendo anche le donne e i bambini. Gli uomini si sono difesi eroicamente fino all’ultimo ma solo uno é riuscito a scappare quasi incolume per giungere alla sua tribù ad avvisare i compagni con un filo di vita del pericolo che correvano. I Sapiens riuniscono il consiglio e decidono che bisogna “difendersi”. Chiamano a raccolta tutti gli uomini forti delle altre tribù e organizzano la battaglia. Con l’astuzia di alcuni e l’ingegno di altri i Neandertal vengono sconfitti e per i Sapiens quelle terre prima inospitali diventano la nuova terra da fecondare e crescere. Vi ricorda niente?
Seconda versione.
Anche se c’é terra in abbondanza un gruppo di Sapiens che non riesce ad avere la meglio sulla casta dominante decide di cercare altra terra, non per necessità ma per avere una terra da governare. Durante il loro cammino incontra una famiglia di Neandertal, stanchi del viaggio ma soprattutto affamati li aggrediscono li inseguono e li uccidono uno ad uno, depredano tutto ciò che trovano nel loro rifugio: una caverna. Decidono di accamparsi dentro per la notte, vi bivaccano e verso sera, sazi del bottino depredato, si accorgono che quegli strani esseri erano non molto diversi da loro. Era l’ultima famiglia di Neandertal le altre avevano avuto la stessa sorte, vivere in piccoli gruppi gli aveva permesso di sopravvivere all’era glaciale e difendersi dagli animali selvatici, questo tipo di società non era abbastanza forte per difendersi dai nuovi predatori che in meno di cinquemila anni avevano conquistato il mondo.
Non ci sono prove di ciò che si è detto e scritto ma se la storia ci ha insegnato qualcosa è che si è raccontata sempre la prima versione ma si è svolta sempre la seconda.
I Neandertal furono la prima specie ad estinguersi per l’avidità degli uomini, poi è toccato a numerose specie animali e vegetali ed anche a qualche razza umana.
150mila anni fa nacque sulla terra una nuova specie di predatore, gli antropologi lo chiamano Homo Sapiens, i religiosi Adamo, i contemporanei Uomo.

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